Mi perdo
in mille rivoli
che scorrono 
su guance esangui
a raccoglierne il dolore.
Afferro
con deboli mani 
quel che resta del sogno
mentre lo vedo sfilare 
come un guanto dalle dita.
Soffoco
in  una risata d’occasione
l’intensa verità
di questo amore
che si dibatte 
in un urlo muto
come un pesce fuor d’acqua.
lf
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