grappoli di emozioni
il mio mondo interiore
lunedì 7 marzo 2022
domenica 12 dicembre 2021
mercoledì 1 aprile 2020
Quando ho smesso di amarti
Quando ho smesso di amarti,
mentivo,
e mentivo pure quando ti dicevo
che ero guarita,
e ridevo, ridevo,
scrollavo i capelli
e facevo finta di avere
un granello nell’occhio
sbattendo le ciglia,
mentre tu mi guardavi
e non capivi.
Quando ho smesso di amarti,
mentivo,
sentivo il tuo odore
e piangevo dentro
tu, a un passo
mi guardavi distratto
e non capivi.
Quando ho smesso di amarti,
mentivo,
ma ero sola quel giorno in cui
la terra tremava sotto di me
e camminavo con le mie gambe stanche
e le nuvole giocavano
e i passeri zampettavano intorno.
lf tdr 23 dicembre 2019
Immaginario
Immaginario
come farfalla
dalle ali intirizzite
sbiancate
sotto aghi di pioggia,
o olivella matura
pronta a staccarsi
dal ramo secco e urlante.
Spento il verde vivo
come spenti gli occhi
dalle sopracciglia increspate
in questa natura morta
dal volto cinereo.
Ti ho inventato io,
riempiendo il vuoto
di un’improvvisa amnesia
ma gli altri pezzi,
bocca viso, mani
non entrano nel quadro,
tranne il cuore,
unico punto rosso
che pulsa sulla tela.
lf tdr
dipinto - Joan Mirò
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sabato 20 luglio 2019
Amore inestinguibile
che troverai la pace
né l’arsura che ti strugge
si estinguerà
alla fonte della lontananza.
Basterà una nuvola accigliata,
un acquazzone improvviso,
una risata allegra,
il getto
della doccia
uno sguardo indisponente,
e sarai sovrastato
da suoni, voci, odori,
che brulicano dentro
e irridono l’arrogante convinzione.
Farai, dirai,
ti muoverai in mille direzioni,
calcolerai l’impercorribilità delle
distanze,
ti ritroverai come non fossi mai partito.
È quella fossetta impudente
a decretare
Il tuo carcere a vita.
sabato 18 maggio 2019
Emozione
Colsi nei tuoi occhi
gli umori del mondo
e mi specchiai in quelle scintille accese.
Scivolai su labbra increspate e molli
dolce indugiare che sapeva d’infinito.
Nell’intimo abbraccio
di mani impazienti
ci spogliavamo l’anima
per suggere l’intensità
di un piacere non solo carnale.
Le
parole morivano sulle labbra.
Non c’era bisogno di spiegare
ciò che già sapevamo.
L'Altrove Atteso
@lorettafusco
tutti i diritti riservati
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venerdì 17 maggio 2019
Plenilunio
Ascolta il candore
del plenilunio
quando l’animo
vorrebbe accostarsi al bello
e innalzarsi oltre la sfera pallida
per congiungersi al cielo.
Pensieri non puri
agitano la mente
a dar
sfogo
a
rancori
che covano nell’ombra
di un io insoluto.
La coscienza annulla
riserve di bellezza
sfarinandole come polvere
nella notte argentea.
Pensieri di morte,
ululati di antiche ferite
riemergono
da recessi annebbiati,
ossessioni incontenibili.
Non c’è traccia di ragionevolezza
in quegli occhi
pur umidi di pianto,
il corpo freme
in uno spasimo di lotta,
si dibatte nell’insensatezza,
come animale che si libera della muta.
È lontana l’alba,
non
c’è accesso ai ricordi,
sfumeranno nella notte infernale
lasciando il vuoto
di un candore perduto.
L'Altrove Atteso
@lorettafusco
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domenica 4 ottobre 2015
Aria d'autunno
-->
Èdouard Boubat - La petite fille aux
feuilles mortes
-->
Aria d'autunno
Battono le ore
come respiro sul collo,
ad annunciare ciò ch’è nell’aria.
Foglie ingiallite mi piovono addosso,
volteggiano mute nel cielo azzurro,
incredule si poggiano su siepi amiche
rosseggianti nell’abito nuovo.
Anche la vigna,
spolpata dai grappoli succosi
è un deserto silenzioso,
solcato solo da rari uccelli
che beccano acini avvizziti.
Il cielo si colora ora
di un rosa trasparente
a mitigare tanta crudezza.
Sento sbocciare nel cuore
petali vermigli,
rifugio nascosto
di un’eterna primavera.
E mentre la sera cala
sulle speranze accese
da intimi pensieri,
anche le foglie morte
si riempiono di vita.
lf
come respiro sul collo,
ad annunciare ciò ch’è nell’aria.
Foglie ingiallite mi piovono addosso,
volteggiano mute nel cielo azzurro,
incredule si poggiano su siepi amiche
rosseggianti nell’abito nuovo.
Anche la vigna,
spolpata dai grappoli succosi
è un deserto silenzioso,
solcato solo da rari uccelli
che beccano acini avvizziti.
Il cielo si colora ora
di un rosa trasparente
a mitigare tanta crudezza.
Sento sbocciare nel cuore
petali vermigli,
rifugio nascosto
di un’eterna primavera.
E mentre la sera cala
sulle speranze accese
da intimi pensieri,
anche le foglie morte
si riempiono di vita.
lf
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Solitudine
Édouard Boubat - Place Saint-Sulpice
à Paris, 1947
Solitudine
Mi divora la solitudine,
come animale affamato
davanti alla preda.
davanti alla preda.
Silenzio, vuoto,
compagni impietosi di giorni perduti,
abbagliati dal sole, schizzati di pioggia.
Brulica la città intorno,
non si ferma al cuore il palpito vitale
che giunge dalle vie
...e si fa sorriso,
energia,
gioia.
Mi arrivano ovattati i suoni
e amplificano l’urlo sgraziato
che esce come mostro informe
rotolando nel fango del non senso,
se ce n’è mai stato uno.
lf
compagni impietosi di giorni perduti,
abbagliati dal sole, schizzati di pioggia.
Brulica la città intorno,
non si ferma al cuore il palpito vitale
che giunge dalle vie
...e si fa sorriso,
energia,
gioia.
Mi arrivano ovattati i suoni
e amplificano l’urlo sgraziato
che esce come mostro informe
rotolando nel fango del non senso,
se ce n’è mai stato uno.
lf
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