Édouard Boubat - Place Saint-Sulpice
à Paris, 1947
Solitudine
Mi divora la solitudine,
come animale affamato
davanti alla preda.
davanti alla preda.
Silenzio, vuoto,
compagni impietosi di giorni perduti,
abbagliati dal sole, schizzati di pioggia.
Brulica la città intorno,
non si ferma al cuore il palpito vitale
che giunge dalle vie
...e si fa sorriso,
energia,
gioia.
Mi arrivano ovattati i suoni
e amplificano l’urlo sgraziato
che esce come mostro informe
rotolando nel fango del non senso,
se ce n’è mai stato uno.
lf
compagni impietosi di giorni perduti,
abbagliati dal sole, schizzati di pioggia.
Brulica la città intorno,
non si ferma al cuore il palpito vitale
che giunge dalle vie
...e si fa sorriso,
energia,
gioia.
Mi arrivano ovattati i suoni
e amplificano l’urlo sgraziato
che esce come mostro informe
rotolando nel fango del non senso,
se ce n’è mai stato uno.
lf
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